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Trasforma il tuo desiderio di sapere in diritto di sapere

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Se condiviso anche da altrɜ, il desiderio di sapere del singolo può essere perseguito come un bisogno o un’aspirazione collettiva da soddisfare. Significa infatti abbandonare una prospettiva più emotiva e istintiva per evolvere verso una fase più razionale e riflessiva, orientata a capire come e cosa fare secondo un approccio di problem solving. Per risolvere un problema, infatti, bisogna prima conoscerlo: la chiave per una strategia di cambiamento è la conoscenza e la consapevolezza dei diversi aspetti della questione, come anche del contesto più ampio e locale, delle parti interessate e delle risorse economiche in gioco. È fondamentale far capire allɜ giovani che hanno il diritto di accedere a queste conoscenze.

Il “diritto di sapere” è a tutti gli effetti un diritto umano e come tale deve essere garantito a tuttɜ. Inoltre, è anche uno strumento pratico che permette di ottenere le informazioni desiderate sui beni pubblici e comuni che sono oggetto dei desideri e delle passioni del gruppo giovanile.

L’esercizio del diritto di sapere consente allɜ giovani di iniziare a pensare positivamente al loro potenziale impatto sul cambiamento.

Sperimenta

Imparare a conoscere il proprio diritto di sapere è un processo di consapevolezza e di responsabilizzazione per lɜ giovani, che, grazie a esso, possono riscoprirsi depositarɜ di un potere che permette loro di accedere a informazioni di interesse pubblico relative ai loro bisogni e desideri.

Quando si presenta l’argomento al gruppo, è quindi più efficace parlare del significato e del valore che stanno alla base di questo diritto, più che delle leggi e norme che lo regolamentano giuridicamente.

Dopo aver affrontato il suo significato, ragionare su come metterlo in pratica in quanto strumento di trasparenza permette di pianificare e attuare una strategia di risoluzione dei problemi in grado di offrire una risposta ai bisogni e alle aspirazioni identificati. L’attività proposta della cosiddetta “Passeggiata monitorante” ci permette di fare proprio questo: esplorare il contesto, identificare gli spazi urbani “pieni e vuoti” che corrispondono ai bisogni e alle aspirazioni dellɜ partecipanti e trovare informazioni (o identificare quelle mancanti) utili per una strategia d’azione per un cambiamento positivo.

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