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Step 3

Decidi cosa monitorare

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Dopo aver esplorato i desideri e i bisogni collettivi, è il momento di identificare un problema e iniziare a raccogliere delle “buone domande”, ovvero tutti i dubbi, le curiosità e le incertezze su tale argomento. Le persone del tuo gruppo, infatti, potrebbero essere interessate a sapere qualcosa di più su chi è responsabile di tale problema, chi è incaricato di prendere decisioni in merito, come si è sviluppato il processo decisionale, perché questo è il risultato, quali costi sono previsti e cosa si può fare per migliorare la situazione.

Le buone domande dovrebbero essere guidate dalla volontà di sapere e di tenere d’occhio ciò che sta accadendo per prevenire ed evitare, o eventualmente smascherare, l’abuso di potere delegato (vedi call to refl-action 4).

Sperimenta

Per guidare lɜ giovani in questa fase, non è necessario essere espertɜ dell’argomento. Al contrario, dovresti assecondare il desiderio del gruppo di saperne di più e cercare di unire i loro sforzi a quelli di altre persone interessate allo stesso problema. Con il loro aiuto, il tuo gruppo sarà più facilmente in grado di fare un’analisi partecipata del contesto e di coinvolgere altre persone nella raccolta di alcune conoscenze preliminari  sul tema. Tutto ciò è necessario per capire se mancano informazioni invece utili o necessarie.

Decidere cosa monitorare significa restringere il più possibile il campo d’azione. Se l’argomento di interesse del giovane è l’ambiente, bisogna entrare nello specifico di ciò che si vuole monitorare: le politiche ambientali del comune? La qualità dell’aria che respiriamo? La gestione dei rifiuti e del riciclaggio?

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